Originario
della Champagne - nasce il 2 maggio 1862 a Bar-sur-Aube - Maurice
Emmanuel arriva con la sua famiglia a Beaune all'età di 7 anni: sua
zia Louise Jardeaux lavorava come religiosa ospedaliera
all'Hôtel-Dieu.
Le
sue prime emozioni musicali: il rumore ritmico della macchina
Marinoni di suo nonno tipografo e più tardi, le fanfare, i canti dei
vendemmiatori nella Côte d'Or, gli organi di Notre-Dame di Beaune
et di San Benigno a Digione.
Provinciale
«salito a Parigi», con modeste risorse, studia al Conservatorio le
varie discipline musicali - interessandosi anche alle scienze umane
(latino, greco, letteratura, filosofia) e alle scienze (geografia,
geologia, scienze naturali). Acquisisce così una vasta cultura
generale.
Compone
fin da giovane opere rivoluzionarie per l'epoca che lasciano sgomento
il suo maestro Léo Delibes: lo rimprovera di voler riformare la
musica. Emmanuel lascia allora il Conservatorio nel 1890 per
impegnarsi alla Sorbona con una tesi sulla Danza greca antica che farà molto discutere. Per ridare vita agli antichi danzatori greci,
ricorre alla cronofotografia di Etienne-Jules Marey e presenta un «
film » alla commissione.
Come
costruire una «carriera»? Emmanuel si scontra con molte difficoltà
e subisce più sconfitte: gli sfugge per due volte un posto come
professore di storia della musica al Collège de France; nonostante
gli appoggi eminenti, nessun posto al Conservatorio né
all'Università. Dopo una missione nei conservatori e nelle
università di Germania e Austria nel 1897 dove studia - su ordine
del Ministero dell'Istruzione pubblica - il loro funzionamento,
insegna storia dell'arte al Liceo Racine et Lamartine.
Nel
1904, ottiene finalmente il posto di maestro di cappella a Santa
Clotilde a Parigi: desideroso di «alzare
il livello» delle celebrazioni
liturgiche, suscita l'ostilità della borghesia del 7° arrondissement. Disgustato da questi fastidi, si dimette nel 1907. È
solo nel 1909, all'età di 47 anni, che succede - questa volta
trionfalmente - al suo maestro Louis-Albert Bourgault-Ducoudray
alla cattedra di Storia della musica del Conservatorio di Parigi.
Eserciterà fino al 1936.
Apprezzato
e amato da molti allievi (Olivier Messiaen, Henri Dutilleux, Jehan
Alain, Elsa Barraine, Yvonne Lefébure, Robert Casadesus, Jean
Rivier, etc.), riconosciuto dai suoi pari (Gabriel Pierné, Paul
Dukas, Charles Koechlin, Gustave Charpentier, Alfred Bruneau...),
muore il 14 dicembre 1938 a Parigi. Nel 1947, LA REVUE MUSICALE gli
rende omaggio con un un numero speciale. Gli sforzi di suo figlio
Frank Emmanuel nel perpetuare la sua opera e la sua memoria portano
qualche frutto, ma è necessario ancora un gran lavoro per far sì
che Emmanuel occupi un posto duraturo nel patrimonio e nel repertorio
musicale del XX secolo.